lunedì 16 luglio 2007

chi chiude un blog

Ovviamente non era diretto a me, non sono così importante... e non credo che Piero sappia dell'esistenza di questo blog (che certo non parla di cose interessanti).
Dunque, dicevamo che in Italia è stato chiuso un blog. Censura si può chiamare, che stavolta non proviene dalla Bulgaria ma direttamente da Roma.
I Blog vengono chiusi generalmente negli stati non liberi, dove lo stato (totalitario) non deve far proliferare le idee dei singoli, che possono essere pericolose per il regime appunto. Non è una cosa nuova che in Cina vengano chiusi tutti i siti che parlino di Tibet libero, la stessa Google si è asservita al regime e se si cerca Dalai Lama su Google cinese abbiamo risultati diversi da quello inglese.

Ecco la mail che ha mandato al blog di Beppe Grillo:
"Sono Piero Ricca.
CARI AMICI, NON POSSO AGGIORNARE IL BLOG. Mi è stato chiuso con atto della procura di Roma, un “sequestro preventivo” notificatomi alle 14,00 di oggi da due agenti della guardia di finanza del “nucleo speciale contro le frodi telematiche”, venuti da Roma. Il sequestro proviene da una querela per diffamazione presentata da Emilio Fede nei miei confronti per la famosa contestazione al circolo della stampa. Con il medesimo provedimento hanno cancellato un mio post relativo alla vicenda Fede e i commenti in calce. Non hanno potuto, per motivi tecnici, togliere il video da youtube.
Naturalmente farò immediata richiesta di dissequestro. Intanto posso solo scrivere queste righe in questa sede. Fra poco manderò un comunicato ai siti amici, e vi chiedo fin d’ora di farlo girare.
Con Fede ce la vedremo in tribunale, magari davanti a uno dei magistrati diffamati e spiati
E continueremo a criticare lui e i suoi simili sulla pubblica piazza, in nuove manifestazioni di dissenso.
Nessuno riuscirà a sequestrare la libertà di espressione, mia e degli amici di Qui Milano Libera e del blog: questo è certo.
Grazie a tutti." A presto, Piero.


il blog in questione: www.pieroricca.org
chi è Piero Ricca? lui stesso ci dice di lui:
“Due parole su di me ora. Sono un cittadino incensurato (e incensurabile). Non ho mai compiuto un gesto di violenza. Ho sempre rispettato le leggi. Da anni sono impegnato politicamente, in modo trasparente e nonviolento, in mezzo ai movimenti della società civile, per difendere la mia idea di Democrazia Costituzionale. Ho il vezzo di interpellare i potenti richiamandoli alle proprie responsabilità, e il vanto di risponderne sempre in prima persona. Ogni mia iniziativa civile muove dall’esigenza di esprimere a pieno la mia libertà di pensiero ed è in definitiva ispirata al concetto fondante del primato della legge e al valore della testimonianza della verità”.

La domanda che molti si pongono è corretta: in Italia, siamo liberi di dire quello che vogliamo? l'Italia è un paese libero? i pareri sono discordanti in merito. Basti vedere cosa ne pensa Freedom House nel le statistiche 2006 (pdf) in merito alla libertà di stampa (79° al pari del Botswana, e appena dietro la Mongolia...). Presto un post apposito.

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